Quello che segue è il resoconto cronologico, non documentato, delle imprese di un gruppo di 5 avventurieri. Le cronache sono state raccolte di volta in volta dagli storici delle località dove il gruppo ha soggiornato o dai menestrelli che, nei loro pellegrinaggi, hanno udito delle gesta e ne hanno fatto tesoro per farle diventare delle storie con cui intrattenere i clienti delle locande davanti a qualche boccale birra. La compagine di questi 5 avventurieri è conosciuta con diversi nomi: i 5 di Fallcrest, il luogo dove si sono uniti per la prima volta, oppure La compagnia dei corvi, o ancora i difensori di Harken.
Inizialmente il gruppo era formato dai fratelli umani Gloel e Xorius, detto anche Filippo, dall'umano Krom, dalla mezzelfa Eowin, da Azrael il tiefling, e dalla piccola Tryn della razza degli halfling. Ben presto quest'ultima lascia il gruppo di avventurieri per ritirarsi ad una vita più semplice e, come vedremo nelle cronache che seguono, Gloel e Krom scompaiono in circostanze misteriose sostituiti da Runak, il mezz'orco, e dal devha di nome Midhir.

Segue la cronaca degli avventurieri raccontata in prima persona dal tiefling noto col nome di Azrael...

Il mio viaggio mi porta in una piccola città della valle del Nentyr conosciuta col nome di
Fallcrest
: non la conosco pertanto cerco ristoro nel primo posto pubblico che mi sembra sufficientemente tranquillo dove potermi riposare e ristorare. Trovo una locanda che porta il nome della vallata: la locanda del
Naentyr
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. Al banco trovo qualcuno di interessante con scambiare qualche battuta mentre consumo un pasto caldo: un tipo di nome
Saerim Selduzar
un nobile locale di terza generazione che vive nella zona sud della città. Mi fa sempre piacere incontrare altri tiefling con cui socializzare, mi fa sentire un pò meno solo anche se, ad essere onesti, costui mi dà l'impressione di essere un poco altezzoso. Forse essere nobili significa anche questo!
Vengo così a conoscenza di qualcosa di interessante: sempre nella parte sud di
Fallcrest
esiste la
Torre dell'Eptarca
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di proprietà del mago umano conosciuto come
Nimozaran il Verde
. In passato era la sede della gilda dei maghi, ma ora
Nimozaran
è l'unico inquilino della torre assieme al suo apprendista halfling
Tobolar
.
Saerim mi espone anche qualche dettaglio della politica locale a cui non presto molta attenzione poichè non mi sono mai interessato molto alle questioni politiche in generale; finita la sua birra si congeda e mi saluta poichè deve sbrigare alcuni affari personali, ma non sarei rimasto da solo a lungo. Tempo qualche minuto e vengo avvicinato da un altro avventore della locanda:
"Salve, mi chiamo
Kryst
, al vostro servizio!"
"Salve, il mio nome è Azrael, come posso aiutarla?", rispondo di rimando.
"Dagli abiti credo di intuire che lei non sia del posto pertanto potrebbe essermi utile: in effetti ho l'incarico di radunare alcune persone per affidare loro un incarico piuttosto delicato. In pratica vorrei ingaggiarla, sempre se è interessato ovviamente!".
"Potrei anche essere interessato ma, se posso domandare, come mai non si rivolge a qualcuno del posto?".
"Vede le persone che vivono qui, generalmente sono piuttosto superstiziose e come ho detto l'incarico è piuttosto delicato. Se mi segue le darò maggiori dettagli", mi risponde abbassando la voce ed indicando un tavolo appartato.

Mi ritrovo, così, seduto con altri forestieri che, in seguito, sarebbero diventati miei compagni di ventura. Una mezzelfa di nome Eowin, due fratelli umani rispettivamente di nome Gloel e Xorius e la piccola Tryn.
Kryst
ci spiega che è incaricato di radunare un gruppo di persone per recuperare dalle catacombe
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di
Fallcrest
, situate nella parte bassa della città, una reliquia sacra e di valore che è stata sepolta assieme alle spoglie di un defunto. Uno dei discendenti di questo sconosciuto, in effetti, è il suo datore di lavoro e la reliquia da recuperare è un pugnale.
Kryst
ci spiega che dobbiamo cercare nel 7° cunicolo delle catacombe, che il nome della casata del suo padrone è
Hilgard
e che risconoceremo il pugnale dall'elsa dove è incastonata una gemma rossa.
Ci accordiamo di ritrovarci in quello stesso posto trascorsi due giorni.

Una volta che
Kryst
se n'è andato cerchiamo di decidere come procedere per completare l'incarico che ci era appena stato affidato: conveniamo di raccogliere il maggior numero di informazioni. Iniziamo così, tutti assieme, a girare per la città, facendo visita al Tempio di Erathis
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, dove scopro un piccolo santuario dedicato a Ioun che molto mi è cara. Facciamo quindi visita
all'Eptarca
, ci rechiamo alla sua torre con l'intenzione di visitarne la biblioteca, posta al primo piano interrato, per cercare di reperire qualunque tipo di notizia utile. Tra le altre cose
Nimozaran
ci propone di affiliarci alla gilda dei maghi, offerta che cortesemente rifiutamo anche perchè, al momento, privi dei mezzi (monete) necessari. In generale veniamo a sapere che le catacombe della città sono ormai in disuso: voci su possibili apparizioni di spettri e altre creature non ben identificate hanno portato ad abbandonarle.

La nostra prima visita alle catacombe é piusttosto infruttuosa: incontriamo solo topi, ratti (anche di taglia grande) e qualche coboldo. Di misterioso, in una delle diramazioni, troviamo solo un portone rinforzato che non riusciamo in alcun modo ad aprire. Controlliamo tutti i loculi ma senza trovare ciò per cui siamo stati ingaggiati. Così un pò delusi torniamo alla locanda che ci ha visto riunire. Il giorno successivo riprendiamo la ricerca della reliquia: questa volta l'esito è del tutto diverso ed inaspettato. Nella breve diramazione successiva al portone riforzato Xorius nota una stranezza: in quella parte di catacombe, apparentemente, la pavimentazione sembra come fosse stata ristrutturata di recente. Cosa piuttosto strana per quel particolare luogo vecchio ed inutilizzato da diversi decenni se non secoli. Per cercare conferma a quella teoria, utilizza la sua mazza ferrata!
L'esito è piuttosto spettacolare e doloroso.
Dopo qualche colpo il pavimento cede di schianto, rivelando un sotto livello nascosto a circa 6 metri di profondità rispetto al piano delle catacombe.
Questa nuova zona si rivelerà molto più complessa, interessante e pericolosa.
Notiamo subito che il posto in cui siamo franati non è circolare come la parte superiore: uno dei miei compagni riesce ad orientarsi in qualche modo, decidiamo così di dirigerci verso quello che viene etichettato come l'ovest. Poche svolte e facciamo il nostro primo incontro letale: scarabei giganti luminescenti.
Li abbattiamo e al di là di essi troviamo una serie di porte su entrambi i lati del corridoio; nella prima stanza che visitiamo facciamo l'incontro con un uccello stigeo ma è in una delle ultime che troviamo qualcosa di veramente bizzarro. In una stanza altrimenti spoglia troviamo un paiolo completamente bruciato: esaminandolo ci accorgiamo che le fiamme che hanno provocato quelle bruciature non potevano essere naturali e, sul soffitto, esattamente sopra il paiolo è ben visibile un'ombra. Con molta probabilità nella stanza è stata utilizzata della magia, o meglio del fuoco magico.
Ad una distanza di circa 7/8 metri dal corridoio dove abbiamo incrociato i primi scarabei e l'uccello stigeo, notiamo un secondo corridoio che corre parrallelo al primo. Oltre alla dispensa, infestata dai ratti, troviamo una piccola stanza contenente una statua alta circa 2 metri. La statua raffigura un guerriero che impugna fiero la sua spada e, sebbene abbia sembianze umane, non è possibile stabilire con certezza la razza di appartenenza. Da questa stanza, accediamo ad un secondo ambiente, molto più grande, sul fondo di questa seconda sala è presente un altare mentre, sul pavimento, sono visibili delle incisioni, delle scanalature, che dall'ingresso corrono fino all'altare.

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continua...