Marl
.Ci facciamo un poco più guardinghi, così di comune accordo decidiamo di dividerci temporaneamente: io ed Eowin saremmo andati in avanscoperta a perlustrare la zona, vista la nostra naturale predisposizione alla furtività, mentre gli altri avrebbero atteso il nostro ritorno poco più indietro. Così arrivati a ridosso del piccolo centro abitato, in prossimità di una piccola radura di alberi e cespugli ci separiamo. Impieghiamo poco meno di un'ora per perlustrare le prime abitazioni che incontriamo: in particolare ci focalizziamo su fattoria, uno dei pochi edifici ancora praticabili, da cui rimaniamo a circa una cinquantina di metri di distanza. Apparentemente disabitata in realtà a più riprese io ed Eowin abbiamo la sensazione di scorgere delle ombre aggirarsi nei pressi dell'edificio. Non riuscendo ad avere prove più evidenti della presenza di qualcuno, decidiamo di ricongiungerci col resto del gruppo e riferire. Una volta aggiornati gli altri decidiamo di attraversare
Marl
passando proprio
dalla fattoria che abbiamo avvistato poco prima. Ancora una volta io ed Eowin saremmo stati gli
apripista in perlustrazione.Man mano che ci avviciniamo alle prime case iniziamo a vedere più chiaramente quanto sia stato violento l'assalto del
Cerchio di Ferro
, la maggior parte case sono poco più che dei ruderi anneriti, poche sono
quelle completamente intatte. Di fatto il piccolo centro era diventato una città fantasma.Ci raduniamo tutti assieme presso la fattoria che avevamo tenuto sotto osservazione, quando dalla stalla esce un contadino: lentamente, abbassando le nostre armi, ci avviciniamo all'uomo spiegandogli che siamo un gruppo di viaggiatori. L'uomo identificatosi col nome di Flinn ci racconta che si è stabilito in quella fattoria da poco con la sua famiglia dopo essere sfuggito anch'egli ad uno degli assalti del
Cerchio di Ferro
. Mentre parliamo iniziamo
ad entrare nella fattoria, passando dalla stalla: priva di animali il luogo è silenzioso ed in qualche modo lugubre, mentre il nostro nuovo ospite poteva essere definito come evanescente.
Cercando di non dare troppo nell'occhio, sveglio Lockheed e gli ordino di fare un giro di perlustrazione per tutta l'interno, perlustrazione che darà però esisto negativo.Siamo solo noi e quello strano contadino.
Dopo qualche istante entriamo nel corpo principale della fattoria dove incontriamo il resto della famiglia, moglie, due figli ed un uomo anziano. Come il contadino anche questi ultimi ci danno l'impressione di essere intontiti, come se fossero in uno stato di dormiveglia. D'istinto cerco lo sguardo di Midhir, lo avvicino e sotto voce gli dico che voglio cercare residuo arccano e/o religioso, per quello stato così evidentemente bizzarro.
Ancora una volta non otteniamo nessuna evidenza che ci metta in guardia di un eventuale pericolo.
Quell'atmosfera così grottesca mi rese nervoso ed un poco incauto, ma non volevo cadere in una nuova imboscata, così mentre Midhir, Xorius, Runak e Eowin cerco di aprire una delle porte chiuse che davano sul corridoio che stavamo occupando, confidando nel fatto che i miei compagni riuscissero a distrarre i nostri ospiti abbastanza a lungo. Purtroppo Flinn, mi scorge e tenta di fermarmi, così vistomi ormai scoperto rompo gli indugi e con un calcio spalanco la porta, che rivela una scena piuttosto raccapricciante. Nella nuova stanza sono ben visibili ossa umane smangiucchiate e sangue rappreso alle pareti.
"E' ora di pranzo", sento dire dal vecchio in fondo alla stanza.
A quelle parole tutta la famiglia assume le sembianze di sciacallo.
Quelle creature carnivore seppur non troppo forti fisicamente, ci impegnarono comunque non poco, uno dei loro attacchi era di tipo ammaliante e provocava un breve svenimento i cui effetti anche i ho provato di persona. Più di tutti fu Runak ad esserne vittima, che così, non potè essere efficace come negli scontri passati. Sfortunatamente per quella famiglia di sciacalli il loro attacco ammaliante, gli ululati stordenti o i morsi non bastarono per fermarci.
Diventare il pasto di un branco di cani a due zampe, non era nei nostri piani, inoltre la sorpresa maggiore di quella giornata era da lì a venire.