Eryel
, ne versa un poco nell'incavo dell'altare posizionato al centro
del circolo magico, non appena versato il sangue scompare e al tempo stesso le rune iniziano a brillare diventando ben visibili. Ora tutti le vediamo chiaramente, ma a parte questo nessuno di noi si è mossso.Inizia una concitata conversazione per capire se dobbiamo fare qualcos'altro per teleportarci nel luogo di destinazione, tutti ci saremmo aspettati di vedere comparire un porta o qualcosa di simile, invece, nulla di tutto ciò.
"Come ha chiamato Eryel il santuario eladrin che dobbiamo raggiungere?", chiese ad un certo punto qualcuno...
"Dul Nustier?", rispondo io neanche troppo convinto, quasi sovrappensiero.
A quelle parole successe invece qualcosa, qualcosa che ci colse totalmente impreparati. Il cielo sopra di noi fu oscurato completamente da un vortice che ci circondò lasciarci senza via di scampo. Qualche istante dopo il turbinio attorno a noi cessò rivelando un ambiente esterno completamente differente rispetto a quello di pochi istanti prima. Ci ritroviamo infatti in una stanza che fin dalle prime occhiate ha l'aspetto di un laboratorio di magia, se non fossimo in missione sarei piuttosto interessato a tutto ciò che ci circonda, purtroppo non siamo soli! Ognuno di noi si è materializzato all'interno di alcuni cilindri blu che illuminano anche la stanza, ma siamo in compagnia di alcuni goblin e qualche draco: non si aspettavano il nostro arrivo, ma il loro stupore passa piuttosto in fretta. Purtroppo per loro non siamo degli sprovveduti e il loro assalto ha vita breve.
Dopo lo scontro, ci guardiamo attorno più attentamente e notiamo una piccola saletta in cima ad una breve scalinata, ad ispezionarla va Midhir che dopo qualche passo ci avvisa con tono perentorio:
"Non entrate: questa stanza è protetta con trappole mistiche!"
Appena uscito volgiamo la nostra attenzione verso una delle due porte poste nella parete di fronte alla scalinata, sono chiuse, ma Runak riesce a scassinarla con facilità. La nuova stanza è illuminata da tre bracieri, tra due di essi è montato uno scheletro piuttosto grande dalla inequivocabile forma di drago. Oltre allo scheletro della bestia magica incontriamo anche l'attuale padrone di casa un essere non morto con la tipica veste da mago, in compagnia di due scheletri. Uno dei lati della stanza è completamente occupato da una fitta ragnatela, segno inequivocabile che ci dobbiamo aspettare anche la presenza di qualche tipo di aracnide.
L'apertura della porta annuncia la nostra presenza.
La battaglia che ne seguì fu un susseguirsi di episodi tra il grottesco e il drammatico: a più riprese, diversi di noi si ritrovono imprigionati. L'ingresso alla sala infatti nascondeva un diabolico trabocchetto, il peso dei primi di noi ad entrare fanno cedere il pavimento, rivelando una fossa di circa tre metri quadri di ampiezza e profonda tre. Sia gli scheletri, che il mago, a più riprese riescono a farci cadere dentro le fossa. A rendere più insidioso quello scontro, dalla'angolo della sala occupata dal fitto intreccio di ragnatele emerge come ci aspettavamo un ragno gigantesco. Nel momento più drammatico della battaglia, Runak si trova da solo, fuori dalla fossa mentre noi altri vi eravamo bloccati dentro, a fronteggiare gli scheletri ed il ragno che era riuscito ad immobilizzarlo e accecarlo con la sua ragnatela. Il mezzorco riesce a respingere gli assalti degli avversari per tutto il tempo che ci serve per uscire da quella diabolica trappola e riuscire ad attirare su di noi la loro attenzione. Non appena tutti e cinque riusciamo ad uscire dalla fossa, velocemente l'esito della battaglia si capovolse. Dappriama riusciamo a sbarazzarci degli scheletri, infine mentre Runak e Crystalia tengono impegnato il ragno, io, Midhir e Xorius ci occupiamo di quel mago non morto, fino a che non riusciamo a porre fine alla sua immonda esistenza.
Terminato lo scontro ci prendiamo tutto il tempo che ci serve per riposarci e rimetterci in sesto.
Esamino lo scheletro del drago, voglio essere certo le vestigie di quell'essere non si possano animare cogliendoci alle spalle, ma l'unica cosa che riesco a capire è che verosimilmente le ossa appartenevano ad un Drago Nero, ma non rilevo energie mistiche su di esse. Noto invece un polvere nera su tutta la base che ospita le reliquie del drago, non riesco ad identificare la sostanza con certezza, ma mi sembra un reagente che si può combinare con qualcos'altro.
Pur diffidente mi allontano da quelle ossa, ispeziono il cadavere del mago, cui sottraggo la tunica, è riccamente elaborata con motivi elfici ma non è magica e ci sarà servirà per dimostrare l'esito della spedizione.
Finito col le spoglie del mago mi sposto verso la libreria, trovo diversi tomi antichi di magia che purtroppo non suscitano la mia attenzione che viene invece catturata da un piccolo scrigno al cui interno trovo un Anello di platino con un'incisione Eladrin e diversi altri prezionsi.
Molto cautamente aggiriamo la tana del ragno, al di là di essa troviamo una porta, al di là di essa inizia un corridoio, che sembra scavato all'interno di una parete di roccia; purtroppo il corridoio non conduceva a nulla se non ad un vicolo cieco.
Sono piuttosto deluso e voglio capire, e sapere, dove ci troviamo: così utilizzo uno dei miei incantesimi per scavare nella roccia. Dopo diversi minuti riesco aprire un varco verso l'esterno, apparentemente sul fianco di quella che potrebbe essere una collina o una montagna. Purtroppo non riusciamo a identificare con precisione il luogo e conveniamo che è meglio rientrare, non abbiamo molto tempo per poter esplorare eventuali luoghi sconosciuti. Decidiamo così di ritornare velocemente nella sala dove ci siamo materializzati per far cosi ritorno alla foresta di Harken.