Tronco D'Inverno
, feci solo qualche passo, quando dal nulla sbucò un martello da lancio.
Non ebbi il tempo di deviare o ancora meglio schivare quell'arma ma, grazie agli dei, la mira dell'aggressore non era delle migliori e venni colpito di striscio sull'avanbraccio.
Non dovemmo cercare a lungo per trovare il nostro aggressore, anzi aggressori. Ad una ventina di metri dai noi un gruppo di cinque persone, tre umani e due nani, si stava sparpagliando per la radura, pronto
ad ingaggiare battaglia. Uno di loro, aveva accanto a sè un draco dell'ira, che ci aizza contro praticamente subito.
Sapevamo fin troppo bene quanto poteva essere pericoloso una bestia come quella, di conseguenza Runak e Crystalia si mossero praticamente all'istante
per intercettarlo ed abbatterlo, mentre noi altri tenevamo impegnati i suoi padroni.Nella furia della battaglia uno dei nani, mentre ingaggia con Xorius, si lascia scappare una parola, un nome,
Garash
: dal modo con cui pronuncia la parola, sembra che sia qualcosa di importante, di famoso.
Xorius tenta un paio di volte di far ragionare sia il suo stesso aggresso sia gli altri che in risposta attaccano con maggiore veemenza, ma invano.Dal canto mio, io cerco di capire se la parola pronunciata appartiene ad una divinità, magari ad un sacerdote, o qualsiasi cosa ci possa essere di aiuto, ma senza fortuna. Per quanto mi riguarda è la prima volta che lo sento. Una volta abbattuto il draco le forze si riequilibrano, e noi abbiamo rapidamente la meglio. Appena terminato l'incontro successe qualcosa che ci catalizzò istantaneamente la nostra attenzione. Abbattuto l'ultimo aggressore, una figura eterea, dall'aspetto un tiefling, si materializza in mezza allo spiazzo erboso.
"Cosa volete dalla
Piramide delle Ombre
", furono le sue parole, "Noi siamo i protettori dei ruderi della foresta, cara a Melora!
""Cerchiamo risposte", risposi rimanendo volutamente sul vago. La voce, le sue parole, il modo in cui parlava non mi convicevano. Il mio istinto urlava di non fidarsi di quell'essere.
"Tu chi sei?", chiese apertamente Runak, non ricevendo risposta.
"Sei il protettore di questa foresta?", chiese invece Xorius
"No siamo i protettori delle rovine che qui potete vedere", fu la risposta, come poco prima le sue parole mi suonavano false.
"Stiamo cercando una
Piramide di Luce
, non di ombre", riprovò Runak, rimanendo però, ancora una volta, senza risposta. Come risposta ottenne che la figura scomparve!Il mezzorco trasalì e rimase fermo solo qualche secondo, incamminandosi verso il centro dello spiazzo.
"Aspetta, non avere fretta!", lo ammonì, "quel tizio è stato fin troppo ambiguo, ho l'impressione che ci stia noscondendo qualcosa".
"Inoltre da quella parte percepisco un fonte di energia, molto probabilmente di tipo divino", ci disse Midhir
"Allora cosa facciamo adesso?", ribattè Runak
"Per cominciare seppelliamo i cadaveri!", rispose sicuro Xorius
"Poi perlustriamo la il perimetro per assicurarci che non ci sia qualche altro furbone nascosto." gli fece eco Crystalia
, "Io approfitto della perlustrazione, per vedere se trovo delle incisioni sui tronchi degli alberi o sulle rocce che delimitano questa zona.
Come ho detto non mi fido di quel tipo.", controbatto.
"Ok iniziamo!", fui la risposta di Runak
Passo i minuti successivi a esaminare tutti gli alberi e le rocce che delimitano quella piazza naturale, ma non trovo il benchè minimo segno di rune o incisioni mistiche. A dire il vero fu piuttosto snervante. Non trovando nulla a terra, come in precedenza scalai uno delle piante pià alte e inviai Lockheed in cielo, dandogli istruzioni di cercare altre rovine o luoghi in cui la natura non fosse fitta e compatta. Ma anche questa ricerca diede esito negativo.
Ci raduniamo e ci aggiorniamo. Niente e nessuno degno di nota nelle vicinanze, almeno stando ai nostri occhi e orecchie, perchè nelle vicinanze sappiamo esserci un'enorme fonte
di potere divina
.Avanziamo, arrivati indicativamente al centro della radura trovammo l'oggetto della nostra ricerca. Solo che non aveva l'aspetto che ci aspettavamo.
Con nostro stupore infatti, trovammo a terra una piccola piramide che il sole giornaliero faceva risplendere, di circa trenta centimetri di lato.
"Manda il tuo draghetto, lui non ha nulla da temere!", furono le parole di Xorius, un misto tra stupore ed incertezza!
Mi ci vollero diversi minuti di contrattazione, Lockheed percepiva che c'era qualcosa di estremamente sbagliato in quel piccolo ed apparentemente innoquo oggetto.
Peccato non averlo ascoltato!
Fluttuando con molta circospezione, il draghetto si avvicinò alla piramide, si poso sul terreno a qualche centrimetro da essa: mi guardò con fare interrogativo, ed io annui in senso positivo. Appena Lockheed toccò la superficie dell'oggetto successe qualcosa di completamente inatteso: non capimmo infatti se fu la piramide ad divenire sempre più grando oppure fummo noi a divenire sempre più piccoli. Un turbinio di oscurità ci avvolse, mentre una voce sinistra ci accoglieva con tono di scherno:
"Ora l'unico modo che avete per riconquistare la vostra libertà è ucciderci per tre volte!",
Riconoscemmo all'istante quella voce, era la medesima del
tiefling
che ci era apparso subito dopo il nostro scontro, così come riconoscemmmo qualcos'altro. La sua risata, carica di malvagità con cui ci salutava, prometteva solo una cosa: guai.