Percorriamo un piccolo corridoio lasciandoci alle spalle la sala boschetto con l'altare, solo per trovarci in una stanza grande quasi come la precedente, ma occupata per la maggior parte da una specie di depressione nella parte centrale. Un camminamento largo circa tre metri, permetteva di girare attorno a quella specie di enorme buca, il cui fondo, posto all'incirca a cinque metri dal pavimento, degradava rapidamente verso il basso.
Arrivati quasi sul bordo del pendio ci fermammo. Non posso sapere cosa pensarono gli altri ma, nel mio caso, la stanza era talmente assurda che era alquanto palese che qualcosa sarebbe successo.
Ci consultammo velocemente, a voce bassa. Crystalia mi chiede una delle mie biglie di ferro, la incocca nella sua fionda e la scagliò in basso verso il fondo della stanza. Aspettammo qualche istante, ma non accadde nulla.
"Sembra che non ci sia nulla, forse questa volta siamo stati troppo sospettosi", disse.
Ma a quelle parole tre esseri giganteschi sorsero dal fondo, puntando verso di noi!
"Quelli sono cumuli striscianti", sento urlare Xorius
Subito dopo ognuno di noi prende posizione per quella che sarà un nuova lotta all'ultimo sangue. La nostra concentrazione fu completamente assorbita da quelle creature composte da fango e detriti, non ci accorgemmo perciò che un nuovo avversario si era unito alla battaglia. Udimmo dapprima un lieve melodia ma nessuno di noi la trovò fuori posto. Fu solo quando vedemmo il satiro che capimmo che c'era qualcosa di sbagliato.
Chi gli era troppo vicino era soggetto ad una specie di ipnosi temporanea, qualcosa che non era di per sè letale ma, col passare degli istanti, divendava più opprimente e fastidiosa, rendendo difficile concentrarsi sugli avversari. Con molta fatica abbiamo ragione dei cumuli striscianti, più di una volta Xorius e Crystalia finiscono nella fossa dai cui era piuttosto difficile da scalare ed anche solamente cambiare posizione risultava assai complicato. Per riportarli sul piano piastrellato, io, Midhir e Runak dovemmo coordinarci al meglio e trovare le posizioni migliori per abbattare quelle gigantesche creature. Una volta eliminati loro, il satiro non fu un problema: decidiamo di ritirarci e trovare una posizione facilmente difendibile, così ci saremmo riposati e curati prima di riprendere la nostra esplorazione.
Scoprimmo però che la battaglia, in realtà, non era ancora conclusa, infatti alla mischia si era unito un ettercap, uscito da chissà dove. Quando lo notai, la creatura stava ingaggiando con un angelo di Fuoco. Era da qualche tempo che non appariva, la creatura infuocata era una delle evocazioni di Midhir ma, evocarlo, costava al mio alleato una discreta quantità di energia. Evidentemente già provato dallo scontro con i cumuli striscianti, l'angelo di Fuoco cadde sotto i colpi dell'ettercap.
La scaramuccia diede comunque tempo a Crystalia di prendere il propio arco, incoccare e prendere la mira, per scoccare un colpo magistrale, che fulminò il nostro avversario sul posto!

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continua...