Faccemmo rotolare la testa della testa diverse volte, prima di far tornare indietro Xorius.
Quando riapparve era piuttosto malconcio. Appena uccisi i soliti topi, Midhir accorse a curarlo
per farlo rinvenire, a quel punto potè usare le sue stesse abilità per rimettersi in forze.
Usando le mie abilità di scalatore, infine, aiuto Xorius e Arkaan
ad arrivare alla porta dove già si trovavano Midhir e Runak.
L'esplorazione poteva riprendere, lasciando purtroppo indietro un caduto, Crystalia che in quel luogo non potevamo nemmeno seppellire.
Al di là della porta inizia un corridoio che dopo pochi passi curva a gomito, in fondo una nuova porta. Cautamente apriamo e a pochi passi ne vediamo subito un'altra, identica
a quella appena aperta e posta esattamente di fronte ad essa. Runak fa qualche passo nella nuova sala, iniziando poi a descriverla:
Per la maggior parte l'ambiente si sviluppava a destra della porta, poi svoltare repentinamente verso sinitra. In prossimità della angolo a noi più lontano era posizionato
uno specchio piuttosto grande e non era l'unico, il nostro compagno riferisce che a intervalli più o meno regolari, sono installati specchi del tutto simili.
Per non dividerci, richiamo Lockheed per mandarlo in esplorazione, istruendolo di fare particolare attenzione
agli specchi. Passa qualche minuto prima che il draghetto completi la sua ricognizione: la stanza fin dove ha potuto vedere sembra vuota e
gli specchi gli appaiono normali, ha visto solo il suo riflesso. Entro anche io nella sala e mi avvicino allo specchio più vicino, facendo attenzione affinchè la mia figura non venga riflessa dalla sua superficie.
Mi concentro su di esso per analizzarlo:
"Gli specchi sono sicuramente degli artefatti mistici, ne rilevo l'impronta energetica. E non sono gli unici. Rilevo una fonte di energia mistica anche a di là della porta.", dico dopo qualche minuto.
Concordiamo di riposarci, siamo tutti piuttosto provati ed scegliamo di imbastire i nostri giacigli temporanei all'interno del piccolo corridoio: una volta all'interno blocchiamo le porte con le nostre corde, sperando che
che l'accorgimento sia efficace per quanto semplice. Così fu. Una volta decisi di turni di guardia iniziammo a riposare ma durante il periodo di riposo, qualcuno tentò di entrare. Sentimmo la porta che permetteva di accedere alla sala con il pavimento-trappola che
cerca di aprirsi ma le corde fecero il loro dovere e, chiunque fosse dall'altra parte, non ebbe voglia di usare più forza di quanto avesse già usato.
Una volta riposati per bene tornammo alla stanza degli specchi, lasciando bloccata la porta che, qualche ora prima ci aveva protetto.
Guardingo Runak si avvicina alla porta posta esattamente di fronte alla nostra e vi appoggia l'orecchio per cogliere eventuali segni di vita dalla parte opposta ma, senza preavviso, dalla nostra destra si materializza
una palla di fuoco che ci investe quasi completamente. D'impulso il mezzorco apre la porta e si trova a frontegggiare due diavoli.
Xorius e Arkaan scattano per dargli supporto ma non prima di venire investiti nuovamente da una sfera di fuoco. Dalla mia posizione assisto a qualcosa di piuttosto bizzarro:
una mano eterea, fluttuante, chiude metà del portone dove i miei compagni stanno ingaggiando con i diavoli. Subito dopo la mia attenzione è attratta da un fascio di luce che colpisce Runak
alle spalle. Sposto fulmineo lo sguardo per risalire alla sorgente del raggio: uno degli specchi. Mi sposto, mi ci metto di fronte e con un unico colpo lo mando in frantumi: a quel punto un'altra bizzarria di quell'ambiente si manifesta. Praticamente da subito i vetri dello specchio iniziano a muoversi, dirigendosi lentamente, ma inesorabilmente, verso lo il supporto dello stesso.
Il mio stipore però dura un istante, i miei occhi captano delle figure dapprima indistinte poi via via più dettagliate che riconosco praticamente da subito.
Fortunatamente non capitata tutti i giorni infatti di inbattersi in due turpi oscuri, purtroppo per me e Midhir i loro bersagli eravamo noi.
"Midhir! alla tua destra. Siamo in compagnia anche noi!".
Non riescono ad attarci, elimino quasi subito uno dei due che esplode in una bolla di oscurità come è tipico della loro razza ma, fortunatamente, nessuno di noi è nel raggio della deflagarazione.
L'altro, preso tra due attacchi incrociati, miei e di Midhir! non dura molto di più.
Mentre noi sbarazziamo delle creature della coltre oscura, Xorius, Runak e Arkaan si sbarazzano dei diavoli.
Li abbattono tutti tranne uno, che riesce a defilarsi da una seconda porta; ci aggiorniamo, sulle nostre condizioni e sulle peculiarità degli specchi, dopodichè,
entriamo tutti nella nuova stanza ove notiamo subito la presenza dei un paio di specchi che neutralizziamo servendoci di che raccogliamo all'interno della stanza stessa. In pochi minuti copriamo le superfici riflettenti e ci dirigiamo verso la via di fuga del nostro avversario.
Oltrepassata, ci ritroviamo in una specie saletta, poco più grande di un ripostiglio, accessibile dall'ingresso che abbiamo utilizzato: all'interno troviamo la creatura diabilica e al suo fianco un piedistallo che sorregge un teschio luminoso.
Il teschio oltre la luce emette evidentemente energie mistiche.
Ci sbarazziamo facilmente del nostro avversario che non può fare nulla in netta inferiorità numerica; subito dopo Arkaan
ispeziona il teschio e rivela che toccandolo è possibile guardare attraverso gli specchi posizionati nelle altre stanze.
"Se non rimaniamo qui, eviterei di lasciare intatto questo artefatto!", dissi ai miei compagni.
"Ci penso io", fu la risposta di Xorius che, con un unico colpo della sua mazza, mandò in frantumi il teschio incantato.