Riprendiamo la nostra esplorazione, tornando ove avevamo abbattuto i turpi oscuri, di cui erano ancora visibili i segni anneriti sul pavimento e sul muro, come se qualcuno avesse lasciato la propria ombra su di essi.
Svoltata la curva a gomito, la nostra attenzione è catturata da una strana luminescenza che vediamo provenire da un stanza adiacente, situata in fondo ad un breve corridoio. Mi fermo e tento di concentrarmi sulla luce, per verificare se posso ottenere informazioni su di essa dalla trama magica ma vengo interrotto quasi istantaneamente da Vyrellys, la quale, inizia insistentemente a calzarmi per farmi arrivare nella nuova stanza: "C'è qualcosa che mi attrae là davanti, andiamo, andiamo. Sbrigati Azrael, andiamo."
"Sembra che qua ci sia il corpo di Vyrellys", sento procunciare a qualcuno dei miei compagni che mi precede, di conseguenza affretto il passo. Raggiunti gli altri la scena che ci aspetta è piuttosto inquietante. All'interno di un'area delimitata da quattro monoliti, il corpo dell'elfa è mantenuto sospeso, fluttuante, da flussi di energia di chiara origine mistica. D'impulso incomincio a bersagliare con le mie saette il menhir a me più vicino mentre Xorius, Runak e Arkaan di forza ne rovesciano un altro, non senza fatica. A quel punto, se possibile, Vyrellys diventa incontenibile e fa di tutto perchè io la porti appresso al suo corpo inanimato.
Pur sapendo che sarebbe successo qualcosa, non seppi dirle di no. In fondo non avevo argomentazioni valide.
Feci pochi passi e poi accadde qualcosa di totalmente inaspettato, sia per noi che per lei. La sfera con l'anima e la mente di Vyrellys iniziò a fluttuare e, con un gesto repentino, andò a conficcarsi al centro del petto del corpo / cadavere. Inizialmente la testa dell'elfa apparve e scomparve, ad intermittenza, per qualche istante, fino a quando non sentimmo la sua voce urlare, con un misto di terrore e disgusto:
"Uccide il corpo! Uccidelo!"

Quella che ne seguì fu una battaglia furiosa: nessuno di noi fu realmente in pericolo di vita ma solo perchè eravamo in netta superiorità numerica. Il corpo-cadavere di Vyrellys dimostrò comunqe una notevole resistenza che ci spinse a rimenere sempre concentrati e ad esser pronti di spirito per cambiare continuamente tattica. Qualunque cosa fosse, inoltre, Il corpo-cadavere disponeva di un'ampia gamma di attacchi, ad area, distanza, ravviciniti: più di una volta ci ritrovammo bloccati o rallentati, cosa che spesso ci impediva di essere pienamente efficaci nei nostri contrattacchi. Come sotto fondo, sentivamo la voce straziata di Vyrellys che tornò normale solo dopo che avemmo abbattuto quella cosa e che spiegò esattamente quello che le era accaduto.
"Quel maledetto di Karavacos ha corrotto il mio corpo. Solo dopo aver riunito tutte e tre le schegge potrò conoscere il mio fato e sapere se riposerò in pace o ritornerò in vità! Questa trappola era appositamente studiata per esaurire le mie energie vitali residue! Ma grazie a voi non ha raggiunto il suo scopo. Vi devo fare i miei complimenti: siete un gruppo di avventurieri molto determinato, più di quello che mi aspettavo."
A quelle parole sentii un cambiamento provenire dalla sfera contenente l'essenza della Principessa elfica: divenni conscio che il mio collegamento empatico con la sfera era migliorato, era decisamente più profondo.
Una volta recuperate le energie spese nella battaglia, ci rimettemmo in cammino e, attraversato un ingresso ad arco, ci ritroviamo in un ampio salone, alle cui estremità sono visibili delle porte accessibili scendendo alcuni gradini, di fronte a noi ad una decina di metri intravediamo l'ennesima bizzarria: un portone a doppio battente quasi completamente ricoperto da un fitto strato di ghiacchio.
"Appettate", esclamò Vyrellys appena oltrepassato l'arco, " mi ricordo di questa stanza! dietro quella porta ghiacciata potrebbero esserci dei manufatti che possono interessarvi: armi incantate. Ma fate attenzione sono protette dai guardiani di ghiaccio."

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continua...