sono ancora appeso sul soffitto quando i miei compagni aprono il pesante portone che introduce al nuovo piano della
Piramide delle Ombre
.
"Non c'è nessuno, ma da qui posso vedere due porte, la prima è solo a pochi passa da noi, sulla parete di sinistra, la seconda è all'altro capo del corridoio ma per arrivarci dobbiamo passare in mezzo a due file di bassorilievi che raffigurano dei volti dall'aspetto demoniaco. Il loro ghigno non è per nulla invitante. Entro e vado avanti.", rispose Runak.
Scendo dalla mia posizione e mi riporto sul pavimento e, prima di entrare seguendo gli altri, domando a Vyrellys se conosce questa zona della piramide. Purtroppo anche lei la vedeva per la prima volta.
Entrato nel corridoio, mi concentro su quei volti famelici, avverto una fonte di energia, ma destino volle, che non riuscì ad identificarla con maggiore esattezza.
Il corridoio, a tutti gli effetti, sembra deserto, anche se, volutamente, non ci spingiamo a ispezionare i bassorilievi. Dopo un rapido consulto decidiamo di esplorare la porta a noi più vicina: Runak non si fa pregare e, dopo aver origliato per qualche istante la apre. Al di là di essa un nuovo corridoio che terminava in una biforcazione ma nessuno in vista. Procediamo guardinghi e, al bivio, imbocchiamo la diramazione che volge ad est, o almeno quello che secondo noi è l'est. Poche decine di metri e il corridoio termina in una porta. Proviamo ad aprirla ma ci accorgiamo che la porta non è chiusa ma bloccata, come se non riuscisse a muoversi liberamente. Runak senza badare troppo a chi potrebbe esserci dall'altra parte si allontana di un passa e con un calcio ben assestato la spalanca. Il nuovo ambiente ci regala una sopresa alquanto sgradita: una volta spalancato l'uscio, una folata di aria gelida ci investe, non subiamo alcun tipo di danno fisico, ma ci ricordiamo immediatamente dello scontro con il Mesodemone e gli zombie di ghiaccio in quella che doveva essere una specie di armeria piena di armi ed artefatti mistici!
Oltre la porta, si diramano cinque vie.
Il trambusto della porta che veniva spalcata non aveva prodotto alcun tipo di effetto: non sentiamo alcun rumore emergere dai corridoi che abbiamo di fronte. Servono poche parole per decidere di tornare sui nostri passi, nessuno di noi, per il momento, ha voglia di inoltrarsi in un ambiente così palesemente a noi ostile e poco congeniale. Torniamo indietro e prendiamo la diramazione che punta, idealmente, verso ovest. Poco dopo arriviamo in una ambiente lungo e stretto che termina in un portone dall'aspetto grave e adornata da bassorilievi che raffiguravano, ancora una volta spettri e demoni. Midhir ci fa notare che per la prima volta le pareti che ci circondano sono di nuda roccia!
Stiamo per avanzare verso la porta quando a pochi metri da esso fermo il gruppo: "Apettate, fermiamoci un minuto, nei bassorilievi dal volto demoniaco ho rilevato delle energie mistiche. Datemi qualche istante per analizzare anche la porta!", dissi.
"Quanto tempo ti serve", mi chiese Runak
"Circa cinque minuti".
"Allora direi che possiamo aspettare!".
"Rilevo una forte emissione di energia, sicuramente di tipo divino", rivelai dopo qualche minuto, "ma tutta la struttura è totalmente immersa nello stesso tipo di energia, questo provoca troppe interferenze! Posso dire però con certezza, che quella porta è un artefatto, molto potente e rilevo la stessa componente energetica sulla parete alla sua destra."
"Riesci a identificare quale tipo di incantesimo grava sulla porta? Magari anche un modo per dissinnescarlo?", chiese d'istinto Runak.
"Purtroppo no! Chiunque abbiamo prepartato quel portone sa davvero il fatto suo: qualunque sia l'incantesimo che grava su di esso non riesco ad identificarlo con esattezza", controbatto dispiaciuto.
"Allora faremo come al solito! Solo con più attenzione...", fu la risposta del mezzorco
Seguito da Arkaan Xorius e Midhir, Runak iniziò ad avvicinarsi al portone a passo lento, mentre io mi preparai a bersagliare qualunque cosa potesse uscirne dall'altra parte.
Ma non dovetti scagliare nessuna folgore, non fu necessario, anche se quello che accadde prese tutti quanti alla sprovvista.
Arrivati a circa quattro metri dal portone, di fronte ad esso, si materializzò una piccola sfera fluttuante che dopo qualche istante divenne sempre più grande: all'aumentare del volume cambiò anche forma, fino a divenire una gigantesta testa demoniaca con le fauci spalancate.
Dentro di esse, l'oscurità più assoluta! I miei compagni, a quella visione, si fermarono istantaneamente e, saggiamente, fecero qualche passo indietro. Vedendoli indietreggiare, quella faccia mostruosa, richiuse la bocca e scomparve, lasciando al suo posto solo una piccola sfera fluttuante.
"Quello cos'era?", chiese qualcuno dopo alcuni interminabili secondi, trascorsi con un grave silenzio.
"Potrebbe essere qualsiasi cosa!", risposi io quasi in stato di trace.
"Lasciatemi fare un'esperimento! Avete qualcosa da lanciargli addosso?", sento dire da Arkaan
Xorius le porse un proiettile da fionda e, preso il dardo nella sua mano squamata, la dragonide lo scagliò immediatamente verso il fondo, azione che provocò la comparsa immediata delle enormi fauci demoniache che ingoiarono sena complimenti il proiettile.
A parte quello nessun rumore, nessuna parola, giunse da quella mostruosità. Una volta masticato ed ingoiato il proiettile la faccia scomparve nuovamente lasciando spazio, ancora una volta, alla sfera fluttante.
"Vyrellys, ci puoi dare qualche suggerimento?", sentii chiedere. Purtroppo, come qualche minuto prima, la principessa elfica non potè esserci di aiuto, anche per lei, questi ambienti erano completamente nuovi. Le sue parole scatenarono una piccolo diverbio e, come in alre circostanze, mi ritrovo a fare da paciere tra lei ed altri membri del gruppo. Come noi è impaziente di uscire da questo luogo nefasto e, probabilmente, è anche coinvolta emotivamente più di noi. Spesso tende a dimenticare che, per uscire, non basta arrivare all'ultimo piano di questa
piramide
ma dobbiamo anche affrontare tutte le scheggie di Karavacos
pre recuperare i frammenti che compongono la chiave d'uscita."Manda Lockheed in avanti, al massimo lo puoi rigenerare!", insiste Arkaan un paio di volte.
"Non, non questa volta. Non mi fido a mandarlo contro quell'orrore. Se fosse un portale lo potrebbe spedire in qualsiasi luogo e sarebbe inutile. Se non lo fosse, preferisco averlo qui a disposizione, pronto all'azione.", controbatto.
Nei minuti che seguone, proviamo diverse volte a scagliare sia incantesimi che oggetti contro quella presenza. Midhir gli scaglia contro uno dei suoi attacchi, mentre Xorius e Arkaan gli lanciano doggetti di diverse dimensioni e peso. Solo una volta la faccia si deforma ed evita l'oggetto lanciato: il tridente del Mesodemone che Arkaan si era tenuta. Furono minuti assai concitati, le nostre voci riemivano quel corridoio stretto ma nessuna proposta sembrò efficace fino in fondo fin quando non decidemmo di legarci e avanzare verso le fauci: dopo diverse asioni che potervano essere considerate aggressioni non avevamo subito nessun tipo di rappresaglia. Praticamente tutti concordammo che
Doveva essere un portale!
Usando una delle nostre corde di canapa, ci legammo tutti assieme, all'altezza della vita ed, un passo alla volta, avanzammo! Non Non appena comparve la faccia famelica con le fauci spalancate ci fermammo un istante, poi, Runak avanzò. Verso la
morte.