Ci lasciamo il corridoio con le
"porte - faccia"
alle spalle e ci troviamo in una stanza completamente vuota, un corriodio in realtà, lungo circa una decina di metri e largo non più di due; in fondo, la parete opposta alla nostra, terminava con due piccole porte, una per lato. Arkaan è impaziente, con passo deciso si avvia verso le porte, subito seguita da Runak. La dragonide apre senza indugio la porta a cui si è avvicinita ma si blocca repentinamente, infila la sua testa squamata al di là dell'uscio per una rapida ricognizione e richiude la porta, subito.

"Abbiamo un problema, ci sono tre statue al centro della sala al di là di queste porte. Due molto probabilmente sono combattenti, un tiefling e un orco, il terzo, sempre dai tratti orcheschi, sembra abbigliato da mago. Non mi fido: visto quanto ci è accaduto finora secondo me si rianimeranno non appena saremo entrati tutti quanti!", rivela la notra compagnia di ventura. "Inoltre ho sentito un rumore in sottofondo, come se ci fosse qualcuno che dorme."

Impieghiamo diversi minuti per decidere come procedere: molti di noi negli scontri precedenti hanno impiegato parecchie energie, se ci trovassimo in un combattimento anche solo a parità numerica potremmo andare in conto al disastro! Qualcuno propone di attirare chiunque ci sia nell'altra sala allo scoperto e spostare lo scontro nella zona delle
"porte - faccia"
proprio per sfruttare le loro caratteristiche. Ma l'idea fu scartata poichè si rischiava di separare il gruppo, mettendo in pericolo chiunque si fosse trovato isolato; effettivamente, in passato, tutte le volte che ci siamo separati abbiamo sempre sfiorato il disastro. Oltretutto mentre parlavamo non potevamo sapere se le creature pietrificate si fossero rianimate o meno.

"Una cosa comunque la possiamo sempre fare: li possiamo imbottigliare, obbligandoli a usare una sola porta e non entrambe! Prendo i miei attrezzi e blocco una delle due. In questo modo per lo meno li rallentiamo!", dichiarò Runak, mentre si avviava verso le porta di destra. Tirati fuori i suoi attrezzi da scasso iniziò ad armeggiare con la serratura della porta, finchè non riuscì a innescare la serratura. "Inoltre ricordiamoci che potrebbe esserci un drago in questa piramide. Se dall'altra parte di queste porte c'è veramente una creatura simile non conviene tentare di forzare la mano al fato!".
Parole inaspettatamente saggie per il mezzorco.
Decidemmo così di entrare: nel caso le statue si fossero rianimate avremmo spostato lo scontro nel piccolo corridoio tramite l'unica porta utilizzabile, in questo modo li avremmo seprati e affrontati in superiorità numerica! Viceversa, se le statue fossero state ancora tali, avremmo avuto tre problemi in meno da affrontare.
Uno per volta entrammo nella nuova stanza, le statue erano ancora inanimate e così rimasero e di un ipotetico drago nessuna traccia. Purtroppo la nostra soddisfazione durò quanto un battito di ciglia! Scoprimmo infatti che il sibilo che aveva udito Arkaan apparteneva ad un ogre, ormai sveglio, che montava la guardia ad una porta in compagnia di un secondo essere piuttosto letale, una medusa.
Tento di sfruttare a mio vantaggio la conformazione della stanza, l'ogre e la medusa sono infatti sono rintanati in piccola una nicchia e e Runak e Arkaan ostacolano i loro movimenti; invoco quindi la
zona oscura di Hadar
che inghiotte completamente la medusa ma solo parzialmente l'ogre. L'oscurità
del divoratore d'Ebano
rallenta solo per qualche istante la medusa, lasciandoci giusto il tempo di cercare le posizioni a noi più favorevoli: non appena si liberò capimmo che quelle che occupavano il centro della stanza non erano stanze, bensì avventurieri che non erano sopravvissuti al suo sguardo. Dopo vari tentativi anche Arkaan prima e Xorius poi ne furono vittime, iniziando così a subirne gli effetti devastanti. Sinuosa e letale si muoveva in continuazione tentando di pietrificare le sue vittime o di colpirle, scoccando le sue frecce. Per nostra fortuna l'ogre, seppur pericoloso, non si dimostrò altrettanto letale come la sua compare: Runak lo pressava contro la zona oscura mentre schivava o parava la maggior parte dei suoi attacchi. Dobbiamo liberare i nostri compagni dagli effetti pietrificanti dell'attacco della medusa, così, io e Midhir iniziamo concentrarci su di essa. Scelgo di nascondermi il più lontano possibile dalla creatura, nella nicchia formata dalla porta di ingresso: riodinate le idee e protetto dalle ombre mi porto in una posizione da cui ho una visuale di tiro completamente libera e l'aggredisco furiosamente. Le scaglio adosso due attacchi, entrambi vanno a segno ed il secondo le è fatale!
A questo punto tutti iniziammo a dare supporto a Runak. Dal canto mio riuscì ad abbassargli le difese per qualche istante, facilitando così gli attacchi fisici; pochi istanti e anche l'ogre cadde sotto i nostri attacchi.
Lo scontro aveva impegnato tutti pesantemente e alcuni di noi dovevano curarsi, così, dovemmo riposarci forzatamente. Poi quello che ne seguì fu piuttosto bizzarro e frenetico!

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continua...