Dopo il fugace incontro con la seconda scheggia di Karavacos ci troviamo ad esplorare un'ambiente il cui interno completamente privo di illuminazione. Una volta aperto il pesante portone, che la separa dal corridoio da cui proveniamo, siamo investiti da una puzza nauseabonda proveniente dall'interno. Un'inquietante odore di morte e decomposizione. Dall'esterno sono visibili delle loculi mortuari; dapprima il nostro sguardo si posa sul fianco destro, quello meglio illuminato dalla luce che arriva dal corridoio, entrando notiamo che al centro della stanza è presente un corpo centrale, dove sono presenti altri loculi. Iniziamo ad esploare solo dopo aver bloccato la porta d'accesso con un pugnale, in modo da aver comunque un minimo di illuminazione. Esplorando quello che a tutti gli effetti è un ossario, scorgiamo una seconda doppia porta nella parete opposta a quella da cui entriamo. Non appena Runak tenta di aprirla, sentiamo un movimento secco seguito da un tonfo violento provenire dall'ingresso.
Siamo chiusi all'interno dell'ossario.
Praticamente da subito sentiamo un rumore provenire dalle nostre spalle: cercando di identificarne la fonte, scorgo alle spalle di Midhir scorgo un'ombra. I testi specifici che ho avuto modo di consultare la classificano come un'abitante della coltre oscura nota come Wraith del terrore. Sono esseri evanescenti che dispongono di un tocco piuttosto letale oltre ad avere la pessima abitudine di frastornare gli avversari con il loro grido. Tendono ad essere spiacevoltemente letali.
Senza indugio gli scaglio contro una delle mie saette luminose; il mio colpo va a segno, la luce della mia saetta ha lo stesso effetto del fuoco sulla carne, ma mi trovo l'ombra praticamente adosso. E si è portato appresso un esercito di topi. Sono circondato. Lo sconto dura molto poco, sia i topi che il Wraith del terrore, cadono sotto i colpi precisi dei miei compagni: forse era loro ad essere circondati.
Appena il Wraith si dissolve sentiamo scattare un meccanismo a qualche metro da noi e il sibilo prodotto dalla pietra che scivola su altra pietra.
Nella nuova stanza troviamo sei sarcofagi di pietra. Runak avanza per aprire il prima a noi più vicino ma, non appena lo tocca, ci ritroviamo in compagnia. Tre dei sarcofagi infatti si aprono e dall'interno ne emergono altrettante creature che identifichiamo come Wicked, non-morti guerrieri solitamente al servizio di un non-morto più potente.
Ce ne sbarazziamo abbastanza agevolmente e ispezioniamo tutta la stanza: Midhir trova un doppio fondo in una delle bare dove sono nascoste alcune pietre preziose.

Usciti dalla cripta torniamo alla porta chiusa; abbassando la maniglia questa volta si apre agevolmente senza oppure resitenza alcuna. Oltrepessata ci troviamo in un corridoio di almeno dieci metri, a circa metà percorso parte una nuova diramazione mentre in fondo una nuova porta a doppio battente ci aspetta. Decidiamo di arrivare in fondo per esplorare qualunque cosa ci sia oltre la porta chiusa. Con cautela ci avviciniamo e la apriamo.
Al dì là dell'uscio ci troviamo di fronte ad un'ambiente piuttosto lugubre, apparentemente suddiviso in quattro aree delimitate da strane colonne che sembrano assorbire la luce; poste a circa un metro l'una dalle altre le colonne formano una serie di corridoi mentre al centro di ogni area scorgiamo delle statue piuttosto imponenti e molto differenti tra di loro. Istintivamente mi accorgo che è la stanza stessa ad emanare oscurità, in particolar modo le colonne.
Dopo un breve conciliabolo decidiamo di mandare Lockheed in ricognizione: purtroppo lo spirito fatti pochi metri viene quasi subito dissolto, ancora peggio fu che nessuno di noi riuscì a capire da che parte provenì l'attacco. Indietreggiamo di qualche passo, mi concentro per recuperare le energie mistiche necessarie per invocare nuovamente il draghetto, tenendo bene in vista l'accesso al nuovo salone.
"Lock, sei riuscito a vedere chi ti ha attaccato?", domandai allo spirito dalla forma di draghetto.
"No, è successo tutto troppo velocemente ho solo avvertito che ero sotto attacco.", fu purtroppo la risposta.
Decidemmo così di entrare, seguendo lo stretto corridoio e, non vedendo anima alcuna, optammo di ispezionare anche le aree che ospitavano le grandi sculture.
"Vado io, comincio da questa alla nostra destra.", dissi.
Feci solo pochi passi al di là delle colonne dalla sinistra aura oscura che venni quasi immediatamente assalito da due scheletri, ciascuno dotato di quattro braccia, che fin da subito tentarono di accerchiarmi. Iniziò così uno scontro drammatico, da cui tentai di disimpegnarmi, combattere in mischia contro otto attacchi contemporanei non è proprio tra le mie specialità. Tento di scattare di lato per poi dileguarmi e ricongiungere il resto del gruppo, ma una raffica di colpi mi piove addosso. Almeno mi riesce di rallentarli un poco, giusto il tempo di lanciare l'allarme ed allertare anche il resto dei miei compagni.
Vedo arrivare Runak, da solo e da quel che capisco anche gli altri sono impegnati a salvare le loro stesse vite.
Cerco di teleportarmi lontano al di là delle colonne ma non ho visuale libera al di là di esse e, come se la situazione non fosse abbastanza critica, vedo uno nuovo elemento escire allo scoperto. Una figura dal portamento sicuro e carismatico si posiziona diestro agli scheletri ed inizia a dare comandi con voce ferma e perentoria; per lanciare i suoi attacchi impiega energie mistiche.
Il loro leader è un castatore.
Con un gesto disperato mi arrampico sulla statua del quadrante in cui ci troviamo, almeno da là sopra dovrei evitare di essere un bersaglio per gli scheletri, ma la mia permanenza in quella posizione rialzata è di breve durata. Il castatore mi scaglia contro una folgore che mi proietta a terra, dalla parte opposta dell'area delimitato dal colonnato. Impiego un paio di secondi a rimettermi in piedi e quando ci riesco a vedere quanto è disperata la nostra causa. Midhir, Xorius, e Arkaan tentano di serrare i ranghi, portandosi appresso un'altra bella dose di guai. Anche loro sono infatti accerchiati: vedo un terzo scheletro a quattro braccia, qualche vampiro, ed un essere disgustoso le cui viscere non solo sono esposte ma sono utilizzate come protuberanze famelici che sferzano i miei compagni. I vampiri cadono come niente ma altrettanto facilmente si rianimano dopo pochi secondi, l'essere disgustoso riesce ad avvinghiare dapprima Xorius ed in un secondo momento Midhir.
Mi rimetto in piedi decisamente ammaccato e dalla mia posizione arretrata tento di aiutarli. Lancio un paio di saette verso lo scheletro che attacca Xorius alle spalle, ma non centro il bersaglio.
Runak riesce a sbarazzarsi degli scheletri che inizialmente avevano assalito me così carica il leader dei nostri avversari. Vedendo la scena decido di cambiare bersaglio e di aiutare il mezzorco. Purtroppo questa volta il destino si farà beffe di noi.
Incalziamo il castatore ed i nostri colpi vanno a segno ma, proprio quando pensiamo di avere la meglio su di lui, accade qualcosa di totalmente inaspettato: sul suo volto compare un sorriso di scherno e quello che doveva essere il colpo letale rivela invece un'altra delle sue abilità. Invece di cadere vediamo frantumarsi uno dei teschi che porta avvinghiati alla testa e, come se nulla fosse, lo ritroviamo più in forze che mai!

A quella vista notammo subito che il teschio esploso non era l'unico che possedeva: ne aveva altri due!

Lo scontro infuriava e per un'attimo accarezzammo l'idea di poter vincere, Midhir, Xorius, e Arkaan ebbero la meglio sul demone dalle viscere fameliche e dell'ultimo scheletro. Erano piccole vittore del tutto inutili. Il castatore sussurrò qualche parola a noi incompresibile e due scheletri si rianimarono all'instante pronti nuovamente a battagliare: noi invece eravamo sempre più esausti.
Messi alle strette e ampiamente separati gli uni da agli altri sento qualcuno urlare di ritarsi verso la cripta: per una volta eravamo istantaneamente tutti d'accordo sul da farsi. Dalla mia posizione vedo scattare verso l'ingresso Runak seguito da Arkaan e Midhir. Non c'è traccia di Xorius.
In modo rocambolesco riesco ad arrivare anch'io alla porta e a fare qualche metro nel corridio, ma non è sufficiente. Pochi attimi e li ho addosso ancora una volta. Alcuni mi ignorano, non per pietà, ma solo per poter assalire anche Midhir.
Ancora una volta siamo circondati!

E ' la fine?

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continua...